Riguardo lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, il ministro ha sottolineato che "il grande target è decarbonizzare, al 55 per cento al 2030 e al 100 per cento al 2050". "L'elettrificazione è certamente un elemento fondamentale, ma i tempi per farla in certi settori industriali dipendono dai diversi Paesi", ha aggiunto
Il governo ha fatto di tutto per trovare nuovo gas. Il grosso arriverà però tra il 2023 e il 2024. Nel frattempo “circa 30 miliardi di metri cubi di gas russo – spiega il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, a “Quotidiano Nazionale” saranno sostituiti con 25 miliardi di metri cubi provenienti da altri Paesi; al resto avremmo rinunciato comunque come contributo alla decarbonizzazione. Di questi 25, ne arrivano circa 6 quest’anno, 18 l’anno prossimo e 25 nel 2024″. “Questo – aggiunge – è l’anno più critico, perciò è fondamentale completare gli stoccaggi, oggi attorno al 58 per cento, per passare l’inverno senza problemi”. In questo senso è stato appena coinvolto il Gse per avere la certezza del riempimento degli stoccaggi: “Bisognava dare una mano agli operatori, che visto il costo del gas sono in difficoltà. Così accelereremo la capacità nazionale di stoccaggio”. Altro nodo, i rigassificatori: “Dato che la metà dei 25 miliardi di metri cubi ‘nuovi’ sono di Gnl, gas liquido, questo è un punto chiave. Ora, tutto il possibile verrà rigassificato con i 3 impianti attuali, che di norma vanno al 60 per cento e li porteremo a piena capacità. Ma per processare le 12 miliardi di tonnellate di Gnl sarà essenziale poter contare sulle due navi rigassificatrici previste. È fondamentale che la prima sia installata a inizio 2023”.
È la nave che dovrebbe andare a Piombino, dove il sindaco è contrario e il governatore Giani chiede compensazioni. “Ho parlato con tutti, – spiega Cingolani – anche con il sindaco di Piombino. Sono tutte istanze comprensibilissime, e farò di tutto per trovare la giusta quadra. Da un lato ci sono le istanze dei territori, dall’altro la sicurezza nazionale. Per ragioni tecniche e non politiche Piombino è il primo sito, e il secondo è nella zona di Ravenna. Ciò detto, c’è massima disponibilità”. In merito invece al rischio che questo inverno si possa arrivare o a razionamenti o uso di carburanti alternativi come il carbone: “Se la nostra agenda di stoccaggio va avanti come previsto, con una sana gestione del risparmio e utilizzando transitoriamente il carbone, senza riaprire centrali chiuse, io credo che minimizzeremo i disagi. Mi pare che tutto sommato dovremmo farcela”. La crisi ucraina ha accelerato la riconversione energetica. Andiamo verso un futuro elettrico largamente basato sulle rinnovabili: “Il grande target è decarbonizzare, al 55 per cento al 2030 e al 100 per cento al 2050, ma ci vuole un approccio neutrale da un punto di vista tecnologico. L’elettrificazione è certamente un elemento fondamentale, ma i tempi per farla in certi settori industriali dipendono dai diversi paesi. Lo stesso vale per la mobilità. Se la gente non ha i soldi per comprare un’auto elettrica, è bene prevedere la possibilità di decarbonizzare anche con l’uso di carburanti bio o sintetici”, ha concluso Cingolani.
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