L'auspicio delle parti sociali è quello che si arrivi alla stesura di un nuovo protocollo organizzativo che possa fornire un'adeguata sistemazione e possa garantire idonei spazi per il rimessaggio dei mezzi di emergenza e attrezzature varie e una decorosa sistemazione dei locali messi a disposizione del personale. De Col: "C'è anche il progetto del polo di Protezione civile con la nuova caserma, tassello importante nel trovare soluzioni idonee"
ROVERETO. "Il dialogo è aperto ma la soluzione non è dietro l'angolo: dobbiamo essere certi di non compiere passi indietro". Questo il commento di Raffaele De Col, dirigente generale del Dipartimento di Protezione civile del Trentino. "Affrontiamo questa situazione con un'impostazione seria perché le ricadute vengono direttamente avvertite dalla popolazione: non si deve mettere a rischio l'efficienza del sistema".
Una sorta di allarme era stato lanciato nel dicembre scorso dai sindacati: "L'organizzazione provvisoria tra vigili del fuoco permanenti e volontari dura da 10 anni. E' causa di una mancanza di programmazione del soccorso'', avevano spiegato Andrea Munaretto (Cgil Fp), Antonio Cattani (Cisl Fp) e Andrea Mattei (Uil Fpl). "Il risultato ottenuto è che i luoghi che erano stati predisposti per la squadra di Trento sono progressivamente diminuiti. I Dispositivi di protezione individuale antincendio sono collocati nell’atrio dei bagni, posti al piano terra, in spazi bui e maleodoranti. Tutto questo è acuito dal fatto che la caserma di Rovereto fatiscente, parte della stessa è considerata pericolante e quindi segregata agli accessi del personale per ragioni di sicurezza" (Qui articolo).
L'auspicio delle parti sociali è quello che si arrivi alla stesura di un nuovo protocollo organizzativo che possa fornire un'adeguata sistemazione e possa garantire idonei spazi per il rimessaggio dei mezzi di emergenza e attrezzature varie e una decorosa sistemazione dei locali messi a disposizione del personale. "C'è stato un primo incontro - aggiunge De Col - per avviare gli approfondimenti del caso. Fermo restando che c'è una legge che eventualmente deve essere modificata ma soprattutto è necessario avere la sicurezza di fare passi in avanti nella risposta degli interventi".
Il riferimento va alla legge 9 del 2011, la norma aveva affidato al corpo permanente di Trento, in sostituzione dei pompieri a livello comunale, il Servizio antincendio a Rovereto, almeno "fino a quando il corpo dei volontari di Rovereto ha raggiunto la consistenza di non meno di centoquaranta effettivi".
Un'organizzazione che si intreccia anche con il polo di Protezione civile della Vallagarina. La costruzione della nuova caserma dei vigili del fuoco di Rovereto in primis che andrebbe a sostituire l'attuale (e malconcia) struttura in via Abetone. "Il progetto è definito e questo è un tassello importante - dice De Col - per poi definire le soluzioni più adeguate e contemporaneamente assicurare alla cittadinanza la massima efficienza della catena dei soccorsi".
Il nuovo Polo della protezione civile dovrebbe, infatti, sorgere sull’area che oggi ospita la caserma dei vigili del fuoco, per la quale è prevista, secondo un programma differenziato di lavori in modo da garantire l’operatività, la demolizione e la successiva realizzazione di un compendio. Un iter tecnico che rientra anche nel protocollo d'intesa siglato nei mesi scorsi tra Comune di Rovereto e Provincia per un investimento di quasi 9 milioni di euro suddiviso in due lotti.
"L'obiettivo è quello di affrontare le criticità organizzative che sono state portate alla luce, il percorso è stato avviato ma è una materia che richiede tempo e approfondimenti per mettere in campo le soluzioni più idonee", conclude De Col.