Pescatore salva automobilista finito nel canale a Ravenna: «Era tutto nero, l’ho preso per i capelli» - CorrierediBologna.it

2022-06-03 19:56:21 By : Ms. Nicole Zheng

L’auto recuperata dopo il salvataggio e Devis Ghetti (foto Tgr Rai Emilia-Romagna)

Una vita acciuffata per i capelli, letteralmente e «con tanta fortuna, perché a volte le cose vanno come devono andare». A tre giorni dal salvataggio di un giovane trentenne che era scivolato a bordo della sua Toytota Rav4 nelle acque antistanti a Molo Dalmazia di Ravenna , Devis Ghetti, il pescatore eroe 45enne di Lugo affiliato Conisub racconta gli attimi concitati di un vero e proprio miracolo andato in scena all’alba di sabato 28 maggio. L’ho afferrato per davvero per i capelli, era sotto shock, forse era già svenuto» , racconta. Per aver strappato alla morte il giovane, originario di Alfonsine, Ghetti sarà premiato con un riconoscimento speciale, una targa, dal Prefetto di Ravenna Castrese De Rosa, nel giorno della festa della Repubblica, giovedì 2 giugno . «Sono emozionato e toccato dalle parole che il prefetto mi ha rivolto per comunicarmi la decisione».

Devis Ghetti, cosa ricorda di quei momenti? «Non ho visto la macchina andare giù in acqua e a dir la verità non ho sentito neanche il tonfo nell’acqua. Stavamo per partire con il piccolo peschereccio “Martina” su cui lavoro. Erano da poco passate le cinque e non c’era ancora molta luce. Il padre del mio capo dalla banchina aveva iniziato a urlare, ci chiamava. Stavamo salpando quindi in fretta abbiamo riormeggiato la barca e siamo andati nella direzione indicata dal padre del mio capo. Ho visto un gruppetto di persone che guardava oltre la banchina. Ho pensato che qualcuno si fosse sentito male, poi ho visto l’auto che stava affondando. Quanto al da farsi, non ho avuto modo di pensare, o meglio ho pensato che se non mi fossi buttato avrei visto i sommozzatori recuperare un cadavere. E niente, mi sono buttato. Ed è andata bene, tutto come doveva andare, per fortuna».

Ha rotto i finestrini con un martello, quindi ha dovuto pensare pure a come rimediarlo? «È andata così, ma alcune doverose precisazioni. Mi sono buttato dopo essermi tolto gli stivali ma non avevo nessun martello in un primo momento. Le condizioni di visibilità erano pessime non era ancora pieno giorno, l’acqua sembrava nera, i vetri dell’auto erano oscurati di loro, e dentro il canale sono mesi che stanno dragando quindi, in realtà, l’acqua era scura per davvero e non solo perché c’era poca luce. Per fortuna l’auto era ancora in parte a galla, o meglio era a galla il lato del portabagagli. A quel punto ho iniziato a battere vetri e portiere con le mani ma non c’era modo di aprire nulla neppure il baule. La chiusura centralizzata si era bloccata. Poi però, dopo questa iniziale difficoltà, le cose hanno girato dalla nostra parte».

Che cosa è successo? «Ero molto scoraggiato. Ho intravisto una pilotina, ovvero una piccola imbarcazione impiegata per il traino in porto dei traghetti. Ho gridato all’equipaggio di darmi un attrezzo per sfondare i vetri. Mi hanno rimediato un martelletto, molto esile, tanto che mi sono scoraggiato ancora di più. Però bisognava fare in fretta e ho iniziato a picchiare sul lunotto che per fortuna è esploso. Ho intravisto in mezzo ai due sedili la testa del ragazzo. Mi sono infilato con una spalla e un braccio e l’ho afferrato per i capelli e poi l’ho afferrato. L’ho trascinato in acqua per pochi metri. Ho visto che mi guardava ma era in evidente stato di shock. Probabilmente è lì che si è ripreso. E non so francamente nemmeno era vigile quando era dentro. Eravamo a pelo con l’acqua una volta rotto il lunotto il suv è andato giù imbarcando l’acqua, per rendere l’idea. Siamo riusciti a risalire in banchina a bordo del traghetto di Start Romagna. Una ragazza che lavora a bordo come marinaia ci ha lanciato un salvagente e ci ha recuperato a bordo del traghetto».

Con i suoi colleghi vi siete fatti un’idea di come sia potuto accadere quanto successo? «Francamente non lo so come sia andata. Il traghetto non era ancora attraccato alla banchina. Qualche collega mi ha raccontato di aver visionato alcuni video. Mi hanno raccontato che si vede l’auto che scede lungo lo scivolo per poi “deragliare”. Pare abbia addirittura acceso i fari man mano che andava giù. Forse si era accorto che qualcosa stava andando storto. Ma, ripeto, sono tutte teorie. Le dinamiche non le sappiamo ricostruire con certezza. Di certo, ripeto, non è esatto raccontare che stava cercando di salire a bordo del traghetto che stava arrivando»

Incontrerà il ragazzo che ha salvato? «Non lo so. Credo che abbia molto stress da sopportare in questi giorni. Vedremo, diciamo che non voglio rompergli le scatole».

È contento per il premio che le verrà consegnato? «Il Prefetto mi ha chiamato, mi voleva conoscere. Mi ha chiesto di presentarmi in Prefettura per ritirare un premio. Sono onorato, il Prefetto è stato gentilissimo e le sue parole mi hanno emozionato».

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