Dall'inizio dell'estate, 34 piromani sono stati arrestati, secondo il Ministero degli Interni francese. E se il piromane fosse un pompiere? Nel giro di pochi giorni, in Francia sono stati arrestati due vigili del fuoco volontari, accusati di aver appiccato alcuni dei devastanti incendi che hanno colpito il Paese quest'estate.
Uno di loro ha 27 anni e avrebbe dato il via al rogo che ha devastato 230 ettari vicino al lago di Vouglans, nell'est del Paese. I suoi ex colleghi sono venuti ad assistere all'udienza: "Ha macchiato l'uniforme. È fuori discussione mostrare tolleranza su questo argomento", dichiara il Colonnello Cyril Fournier, del servizio dipartimentale dei vigili del fuoco e del soccorso del Giura.
A Grenoble, un altro vigile del fuoco volontario di 35 anni è in carcere da giovedì. È sospettato di aver appiccato diversi incendi nella città di Vif (nell'Isère). L'uomo nega le accuse.
A fine luglio, nella regione dell'Hérault, un guardaboschi e vigile del fuoco volontario, ha ammesso di essere l'autore di diversi incendi, spiegando i suoi atti con la scarica di adrenalina che provocavano e il bisogno di "riconoscimento sociale".
"Per quanto riguarda gli incendi, abbiamo diversi elementi che indicano una causa criminale, in particolare quando più incendi iniziano contemporaneamente", dichiara Christophe Peigne, ufficiale di polizia dell'unità di identificazione criminale del Var.
Secondo gli psichiatri, per i pompieri piromani c'è spesso il bisogno di sentirsi indispensabili. Si crea la possibilità di diventare eroi in poche ore. Anche se di eroico, in questi casi, non hanno proprio niente.