Auto elettriche e ibride: tutte le notizie
L’incendio della Felicity Ace che trasportava un carico del valore stimato in oltre 500 milioni di dollari di auto ICE e auto elettriche, ha richiesto oltre 4 giorni per essere spento. Ora spetterà alle squadre antincendio stabilire la causa, mentre è atteso un commento ufficiale di Volkswagen sulle ripercussioni legate al trasporto delle auto andate a fuoco. Le dichiarazioni delle autorità marittime intervenute lasciano poche interpretazioni sul fatto che spegnere auto a batteria è più complesso, come abbia già denunciato nella nostra inchiesta sui rischi nei parcheggi sotterranei, e se questo succede in ambienti chiusi come anche le navi, la situazione si complica ulteriormente anche se ci si trova in un luogo dove l’acqua non manca.
Per chi si fosse perso i dettagli della vicenda, facciamo una breve sintesi che descrive l’incendio della nave cargo Felicity Ace con a bordo 3.965 auto tra Bentley, Porsche, Audi, Lamborghini e Volkswagen. Il carico misto (auto a combustione interna e auto elettriche) è sbarcato dal porto di Emden (Germania) il 10 febbraio scorso e sarebbe dovuto arrivare a Davisville (USA) il 23 febbraio. La navigazione però si è fermata quando all’improvviso la nave ha inviato una richiesta di soccorso per incendio a bordo. La prima considerazione da fare è che l’equipaggio di circa 20 persone del mercantile è stato tratto in salvo dalle autorità marittime e da altri cargo che si trovavano sulla stessa rotta nell’Oceano Atlantico. Come riporta Reuters però la nave in fiamme è rimasta alla deriva per diverso tempo, prima che le squadre antincendio potessero intervenire mentre le fiamme si avvicinavano ai serbatoi di carburante.
Ufficialmente non è ancora nota la causa dell’incendio che si conoscerà solo in seguito alle perizie delle squadre che saliranno a bordo. Sicuramente dopo aver stabilito la destinazione dove sarà traghettato il mercantile con le auto di lusso distrutte dalle fiamme. E’ probabile che la nave sarà rimorchiata in Europa o alle Bahamas, secondo João Mendes Cabeças, funzionario del porto più vicino al luogo dell’incidente. “La nostra preoccupazione è stata per l’inquinamento”, ha dichiarato Cabeças a Lusa, la principale agenzia di stampa portoghese. “La nave ha grandi quantità di carburante a bordo e batterie per auto, ma finora non ci sono focolai di inquinamento”. Le autorità marittime portoghesi intervenute hanno lavorato alacremente per raffreddare lo scafo, cercando di impedire alle fiamme di arrivare ai serbatoi di combustibile.
Ad oggi non è sicuro che l’incendio della nave Felicity Ace sia partito dalle auto elettriche a bordo, ma non è neppure da escludere. Sicuramente le batterie al litio a fuoco hanno prolungato lo spegnimento delle fiamme nonostante l’enorme quantità d’acqua disponibile. Cabeças ha dichiarato a Reuters che le batterie dei veicoli elettrici “mantenevano vivo il fuoco” e per estinguerlo erano necessarie attrezzature speciali. Le barche antincendio hanno lavorato 4 giorni, per controllare e fermare la propagazione delle fiamme, prima che venisse invaso il comparto carburante. Sono evidenze che, commentate da chi è realmente intervenuto, dimostrano quanto anche in mare aperto sia complesso spegnere una nave che trasporta auto elettriche a fuoco.
C’è da considerare anche che la nave è stata varata nel 2005 in Giappone, mentre ci sono mercantili anche di 30-40 anni. Essendo specializzata nel trasporto di auto, è molto probabile che fosse dotata di sistemi antincendio adatti. In ultima analisi, le parole di Cabeças, ci spingono a riflettere sui rischi del trasporto marittimo anche misto (persone e veicoli) tipico dei traghetti che trasportano mezzi, cittadini e turisti nelle isole. Inoltre, con il crescente trend di mercato delle auto elettrificate ed il conseguente trasporto di batterie a litio, c’è da aspettarsi una maggiore frequenza di navi merci in fiamme?
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