E’ successo in via Zanutto: sul posto i vigili del fuoco e le unità cinofile. Ferito il padrone di casa: nel 2017 si era barricato in casa con una motosega in un momento di forte depressione.
SAN DONA’. Un boato che ha squarciato il silenzio della domenica. Poi l’incendio e i detriti scagliati a distanza. Dramma nel pomeriggio di ieri in via Verino Zanutto a San Donà, nelle vicinanze dell’ospedale. Nell’esplosione di una villetta al civico 15, è rimasto ferito un uomo, Federico Serafin, di 42 anni. È stato ricoverato in gravissime condizioni al Centro grandi ustioni di Padova, dov’è giunto in codice rosso.
L’emergenza è scattata poco dopo le 15. Le cause sono ancora al vaglio dei tecnici dei vigili del fuoco e dei carabinieri. Ma, secondo le prime ipotesi, all’origine di quanto accaduto potrebbe esserci una fuga di gas. L’esplosione è stata violentissima. Nella deflagrazione il tetto dell’abitazione è collassato e una delle pareti esterne è crollata, mentre all’interno della villetta si è sviluppato un incendio. I detriti e i frammenti di vetro sono stati scaraventati a distanza, tanto da colpire anche un edificio sull’altro lato della strada, mandando in frantumi alcune vetrate.
Sul posto, allertati dai vicini, si sono precipitati i sanitari del 118 e i vigili del fuoco, giunti in forze da San Donà e Mestre, con diverse squadre e un totale di 25 operatori. Si è temuto il peggio per la coppia che vive nell’abitazione.
I soccorritori hanno trovato Federico Serafin riverso nel giardino della villetta. Nell’esplosione potrebbe essere stato sbalzato fuori dalla finestra. Le condizioni dell’uomo sono apparse subito gravi. È stato intubato e quindi trasferito al vicino ospedale, dove è atterrato l’elisoccorso, che ha trasferito il 42enne all’ospedale di Padova.
Qui Serafin è stato accolto in area rossa e sottoposto a tutti gli esami necessari a valutare i traumi subiti, per essere poi ricoverato al Centro grandi ustioni. Nell’incendio seguito all’esplosione, avrebbe riportato lesioni importanti da ustione.
Esplode una bombola a gas, crolla una palazzina a San Donà di Piave
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I pompieri hanno provveduto a spegnere le fiamme, scaturite dall’esplosione. In via Zanutto sono arrivate anche le unità cinofile e i vigili del fuoco dell’Usar (Urban Search and Rescue), il nucleo specializzato nelle ricerche delle persone sotto le macerie. In un primo momento, infatti, si era temuto per le sorti della compagna dell’uomo, visto che i residenti avevano segnalato la sua vettura parcheggiata davanti all’abitazione. Ma per fortuna le ricerche hanno dato esito negativo. La donna al momento dell’esplosione non si trovava in casa. È sopraggiunta poco dopo.
VIDEO2 / L’INTERVENTO DEI POMPIERI
Palazzina crollata a San Donà di Piave, l'intervento dei pompieri
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Sul posto sono arrivate anche diverse pattuglie dei carabinieri e della polizia locale. In supporto ai soccorritori è intervenuta la protezione civile, per tenere lontana la folla di curiosi che si è radunata in zona. Le operazioni dei pompieri sono durate a lungo, per riuscire a mettere in sicurezza l’area.
Nel tardo pomeriggio è arrivato in sopralluogo anche il sindaco Andrea Cereser, che ha voluto sincerarsi della situazione. Non è chiaro cosa sia accaduto in quella casa ormai distrutta e lo potranno rivelare solo le perizie dei vigili del fuoco e le indagini dei carabinieri.
I danni subiti dall’edificio sono molto ingenti. Al momento l’immobile è stato posto sotto sequestro. Ma poi si porrà il problema di cosa farne. «Il perimetro dell’edificio verrà messo in sicurezza perché potrebbe crollare», ha spiegato Cereser, «Aspettiamo che il magistrato decida se completare l’abbattimento, in modo che non ci siano più rischi. Nel frattempo verrà interrotta la viabilità su metà della strada, in modo che si possa o solo entrare o solo uscire dai due lati, escludendo quindi la percorribilità del tratto centrale, in prossimità dell’abitazione».
La testimonianza: "Ero in cucina quando ho sentito un botto fortissimo"
La testimonianza: "Ero in cucina quando ho sentito un botto fortissimo"
«Sembrava fosse scoppiata una bomba. Abbiamo sentito un botto fortissimo, poi odore di plastica bruciata e un via vai di sirene durato tutto il pomeriggio». «Ero in cucina e ho sentito un botto fortissimo» racconta Riccardo Gavioli, il vicino di casa «e tutte le schegge di vetro saltare. Ho visto Federico per terra e urlava, ho chiamato subito l’ambulanza». Queste le prime testimonianze raccolte tra i residenti di via Zanutto e delle strade vicine. Il boato conseguente all’esplosione della villetta al civico 15 si è sentito in un raggio molto ampio. La deflagrazione è stata udita in diverse zone della città.
«Noi non eravamo in casa, ci hanno avvisato e sono corsa a vedere i danni. È scoppiata una porta a vetri, lo stesso nel condominio vicino, c’erano vetri sparsi un po’ ovunque in giardino», racconta una donna che abita quasi di fronte al luogo dell’incidente. In questi giorni, la signora e il marito stanno ospitando una famiglia ucraina. «Poverini, hanno pensato subito fosse una bomba. E la signora ucraina, mentre mi aiutava a raccogliere i vetri dal giardino, guardando la casa esplosa mi ha detto: “Se penso che oggi l’Ucraina è tutta così…». «Sembrava una bomba. Anzi, per la dinamica, possiamo dire proprio che sia stata una bomba», racconta C.G., che abita a poche centinaia di metri, «Hanno tremato tutti i vetri dei palazzi. Sono sceso in strada». «Ero in casa a studiare insieme a mia figlia, quando abbiamo sentito il boato. Sono sconvolta», conclude una giovane donna, «A noi è esploso un lampione in giardino, poi l’aria è stata invasa dal fumo. Abbiamo sentito delle urla, una cosa straziante. Mio marito è stato tra i primi a chiamare i soccorsi». —
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