Il Magazzino del Mese di Torello: logistica su due ruote

2022-07-01 18:19:54 By : Ms. Penny Huang

Se è vero che le canzoni hanno la capacità di evocare e di raccontare, sin dalla prima nota, una storia, un pezzo di vita, quella che racconta il progetto di logistica protagonista di questo articolo non può che essere Bartali, di Paolo Conte.

Ci troviamo a Dronero (CN), in Piemonte (prima affinità con il cantautore astigiano), dove a gennaio 2018 è entrato in attività il nuovo hub logistico di Gruppo Torello dedicato alla gestione di componenti e prodotti finiti per conto di un primario retailer multinazionale specializzato nella vendita di articoli sportivi.

Il settore di riferimento è quello della produzione di biciclette (seconda affinità) e in questo senso la localizzazione non è certo casuale. Con oltre 1,7 milioni di unità assemblate ogni anno (il 70% dell’intera produzione nazionale) la provincia Granda è il principale distretto italiano per la produzione delle mitiche due ruote. Se la crisi e la globalizzazione non hanno purtroppo risparmiato le aziende locali di un settore che ha vissuto il suo periodo d’oro negli anni Ottanta, ancora oggi sono attive nel Cuneese vere e proprie eccellenze produttive del comparto. Una di queste, attiva a Roccabruna, è stata scelta dal retailer come partner privilegiato per l’assemblaggio dei cicli destinati ai propri punti di grande distribuzione nel mondo, ed è il principale interlocutore del magazzino Torello di Dronero.

“Quanta strada nei miei sandali, quanta ne avrà fatta Bartali”, recita il ritornello della canzone dedicata ad una delle icone dello sport del dopoguerra. Un ritornello che (terza affinità) sembra una didascalia al percorso compiuto negli anni da Gruppo Torello. Fondata nel 1975 a Montoro (AV) da Nicola Torello, la società, oggi gestita insieme ai figli Umberto, Concetta e Antonio, è un gruppo internazionale specializzato nella fornitura di servizi di trasporto e logistica che macina un fatturato superiore ai 150 milioni di euro all’anno, grazie al lavoro di 1.547 risorse attive negli hub nazionali (un totale di 20) e internazionali (7 e agli oltre 2.000 veicoli (la gran parte dei quali Euro 6) che compongono la flotta in circolazione sulle strade nazionali ed europee.

“Il filo rosso che ha guidato la nostra crescita” conferma Umberto Torello, Customer & Sales Manager del Gruppo, “è stato la nostra capacità di diversificare l’offerta a 360 gradi sulle necessità del cliente. Dall’alimentare, fresco e secco, al fashion, dalla GDO all’industria, siamo in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza espressa dalle aziende che si rivolgono a noi per ottimizzare le attività di trasporto o di logistica”. Il motto dell’azienda, come sottolineato da Antonio Torello, responsabile dei trasporti, è infatti uno solo: “seguire il cliente”. Anche il sito di Dronero nasce da questa necessità. “La multinazionale, già nostro cliente lato trasporti su tratte nazionale e internazionali, ci ha coinvolto nel tender che abbiamo vinto, capitalizzando la fiducia guadagnata in oltre 10 anni di partnership”.

Il progetto è partito a gennaio 2018: in un mese soltanto il magazzino è stato allestito, riconvertendo un ex impianto di produzione. “Oltre all’allestimento delle scaffalature, è stato necessario realizzare le 5 bocche di carico e il piazzale, prima inesistente” ci spiega Marco Zamponi, Logistics Process & Engineering manager del Gruppo Torello. Abbiamo poi lavorato alla copertura RF dell’intero impianto, funzionale all’implementazione del software WMS SGA net, attivo in tutti i nostri magazzini: si è trattato di un lavoro tutt’altro che banale, visto che la quasi totalità degli articoli trattati è di materiale ferroso. Infine abbiamo adeguato il magazzino secondo le norme antincendio in accordo con i Vigili del Fuoco: tutte le scaffalature sono state verniciate per renderle intumescenti e aumentare la resistenza al fuoco e sono stati installati idranti e manichette.”

Una prova di forza e di reattività, lo start up del magazzino in un mese, che evidenzia un importante vantaggio competitivo del player di Montoro: la velocità di azione. “Uno dei nostri punti di forza” sottolinea Concetta Torello, Head of Administration “è senz’altro il canale diretto che esiste tra gli operativi sul campo e i decisori. Basta una riunione: se è deciso che una cosa si può fare, allora si farà e nel più breve tempo possibile.”

Una manciata di mesi dopo la fatidica decisione, il magazzino Torello di Dronero (attualmente monocustomer) è attivo sotto i nostri occhi. Come anticipato, il progetto di cui la piattaforma è il nodo focale è stato avviato per ottimizzare la logistica dei flussi inbound dei componenti diretti alla produzione, terziarizzata dal cliente presso un fornitore attivo a pochi chilometri. “L’obiettivo” ci spiega Concetta Torello “era quello di offrire un servizio logistico e uno schema di approvvigionamento in grado di aumentare l’efficienza e le performance della produzione, accorciando al massimo le distanze tra il punto di assemblaggio dei prodotti finiti e il punto di approvvigionamento dei componenti, principalmente voluminosi ma non solo, in precedenza polverizzato su diversi depositi collocati a una maggiore distanza dalla produzione.”

I componenti gestiti a Dronero arrivano per l’85% da fornitori in 17 Paesi asiatici, in transito da Porto di Genova, e per il restante 15% da fornitori europei. Si tratta chiaramente di due flussi distinti sia per quantitativi e frequenza, sia per tipologia di merce: full container (con picchi di 1.400 container /anno) di prodotti voluminosi con lead time medi di tre mesi nel primo caso e flussi groupage di minuteria o prodotti a più alto valore aggiunto con lead time settimanali nel secondo.

“Attualmente” chiarisce Zamponi “la pianificazione dei flussi inbound è trasmessa al nostro team operativo dal cliente proprietario della merce con un anticipo settimanale rispetto all’arrivo della merce a Dronero, che è organizzata in tre macro categorie: materiali ferrosi (telai, manubri e forcelle), camere d’aria e parti in gomma e imballaggi.” Nel polo di Dronero è inoltre gestita una quarta categoria di merce: i prodotti finiti che arrivano in cross docking dalla produzione di Roccabruna secondo logiche che approfondiremo in seguito, ma sempre finalizzate a potenziare la capacità e l’efficienza del polo di assemblaggio.

Estratto dell’articolo pubblicato sul numero di marzo 2018 de Il Giornale della Logistica. Richiedi la copia PDF

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