Un edificio enorme che occupa quasi metà di via Friuli, all’incrocio con via Manzoni. Tutto abbandonato, distrutto, con le finestre orfane dei vetri, ormai caduti sotto le raffiche del vento e del maltempo o presi a sassate dai ragazzini annoiati. La ex fabbrica Getronics era negli anni Ottanta e Novanta un colosso nell’ambito dell’informatica, telefonia e produzione di apparecchi per le telecomunicazioni. Poi, nel 2007, l’azienda ha chiuso i battenti e la proprietà (dopo vari passaggi) ha deciso di investire altrove, lasciando il mega fabbricato lì a morire lentamente. Tutto intorno, il tessuto urbano è cresciuto, con nuove case, piccole palazzine, ma la Getronics è rimasta lì, a marcire, circondata dalle erbacce, con i vetri infranti e i muri incrostati. "Davvero un peccato vedere un colosso del genere deturpare il quartiere – commentano i residenti –. Un pugno in un occhio in una zona comunque ricca di verde, di case e spazi per i bambini. Abbiamo chiesto diverse volte un intervento, anche perché temiamo un problema di sicurezza". Dentro la fabbrica abbandonata, infatti, non è raro vedere entrare e uscire giovani che vanno a vandalizzare quello che rimane, a girare qualche video inutile, salendo sul tetto dell’azienda, o senzatetto che trovano rifugio tra le mura. I sopralluoghi della polizia locale, infatti, hanno rilevato la presenza di materassi, vestiti, oggetti che appartengono a chi va lì a trascorrere la notte. Nei giorni scorsi, un paio di volte sono dovuti intervenire i pompieri e i carabinieri per le fiamme partite dal secondo piano della fabbrica. Qualcuno, forse un vandalo o forse una sigaretta accesa, ha incendiato un materasso, per fortuna senza gravi conseguenze. Il problema che impedisce un intervento immediato è che la proprietà è privata ed è difficile riuscire a contattarla.
Ciò che può fare il Comune, come accaduto nei giorni scorsi, è inviare l’ennesima comunicazione per chiedere di intervenire, considerando lo "stato di degrado e potenziale pericolosità dell’immobile", scrive il Comune ricordando gli obblighi di cura e custodia del bene da parte della proprietà. "Per questo – scrive il responsabile del settore urbanistica – chiediamo entro dieci giorni dal ricevimento della comunicazione, di verificare quanto segnalato e di provvedere urgentemente a mettere in sicurezza l’immobile".
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