Chiusi con le catene portone e finestre. Viaggio nella struttura ricettiva fallita anni fa
LIVORNO. Nelle stanze dell’ex hotel Quattro Mori sono tornate a soggiornare delle persone. Non certo clienti (l’albergo di viale Carducci è chiuso da tempo) né migranti (gli ultimi, accolti da Arci nella struttura presa in affitto, sono stati spostati a fine aprile 2019); ma occupanti, che al posto dei bagagli hanno portato con sé il degrado. L’odore colpisce come un pugno allo stomaco chi passeggia distrattamente lungo la parete dell’edificio, mentre un nugolo di mosche ne intrappola il viso. A guardar meglio, si notano catene a chiudere le finestre del pian terreno, il cancello del parcheggio interno e il portone a vetri: scassinato, spaccato e sfondato. A terra, piegato e ormai inutilizzabile, il vecchio lucchetto che doveva tenerlo sigillato. Dentro, gettate a terra in mezzo a vetri rotti, due biciclette da donna, abiti usati, una manichetta antincendio, bottiglie dell’acqua e cartoni del latte; la data di scadenza è recente. Sul bancone della reception, due bottiglie di birra. Il kit del pronto soccorso è vuoto, saccheggiato. Il pavimento dei locali interni è completamente ricoperto di sporcizia di ogni genere e tipo. Chi occupa la struttura si è sistemato ai piani superiori. Ma, anche lì, gli infissi sono malandati e cadenti, e alcuni locali sono stati adibiti letteralmente a discarica. I servizi igienici sono inaccessibili. I titolari delle attività commerciali della zona raccontano di non aver notato niente di strano, e così i clienti degli studi di architetti, ingegneri e medici poco distanti. Ai campanelli dei civici attigui all’ex hotel, invece, nessuno risponde o vuol parlare degli scomodi “vicini”. Chi parla chiede l’anonimato e testimonia di persone che entrano ed escono dalla struttura, specialmente in orario notturno, confermando che le aree frequentate sono quelle al primo, secondo e terzo piano, dove persiane e finestre che affacciano sul viale sono aperte. E lo stesso vale per il retro dell’edificio, con occupanti e panni stesi sulle balconate che danno sulla corte interna, che confina con quelle dei palazzi circostanti. Un collegamento con gli atti di vandalismo del dicembre 2020 e di maggio 2021 ai danni delle auto in sosta sulla strada e nel parcheggio, così come il recente furto ai danni del Nuovo Teatro delle Commedie, viene spontaneo. Il caso dell’ex hotel Quattro Mori ha, infatti, attirato l’attenzione del gruppo consiliare della Lega. I consiglieri Carlo Ghiozzi, Giulia Pacciardi e Alessandro Perini raccontano di segnalazioni inviate loro da alcuni cittadini, che avrebbero evidenziato «come negli ultimi tempi siano stati denunciati alle forze dell’ordine numerosi furti ai danni dei residenti e delle attività limitrofe», di «numerose tentate infrazioni alle proprietà private», e infine di «strani movimenti» all’interno della struttura, ipotizzando che «tali comportamenti potrebbero essere legati anche a situazioni di spaccio ed altri tipi di attività criminali». «Abbiamo chiesto all’amministrazione di intervenire al fine di contattare quanto prima il proprietario dell’immobile per intimare l’immediato sgombero degli occupanti», scrivono i tre consiglieri, che dichiarano di aver «richiesto che siano nel frattempo presi provvedimenti più immediati e concreti per ristabilire la pubblica sicurezza ed il decoro in una delle strade principali ed importanti di Livorno». L’ultimo listino prezzi dell’hotel Quattro Mori è ancora disponibile su internet. Tra i servizi offerti vengono indicati accesso ascensore, accettazione animali domestici, aria condizionata in camera, camere con bano, e servizi. Per la bassa stagione una camera singola costava 35 euro, 55 per la doppia e 80 per la tripla; in alta stagione i prezzi salivano – rispettivamente – a 40, 60 e 90 euro. Ma il numero di telefono, ormai, squilla a vuoto.
Una stanza-discarica e una bici abbandonata nell’ingresso
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