''L'organizzazione provvisoria tra vigili del fuoco permanenti e volontari dura da 10 anni. E' causa di una mancanza di programmazione del soccorso'' - il Dolomiti

2022-05-06 17:39:29 By : Ms. Jessie cui

La richiesta dei sindacati è quella di rivedere l'organizzazione dei vigili del fuoco a Rovereto: "Abbiamo sollecitato incontri, si sono susseguite segnalazioni a presidenti della Provincia, assessori, dirigenti di Dipartimento per segnalare questa situazione. Abbiamo anche chiesto un appuntamento al sindaco di Rovereto, tutti questi appelli sono rimasti in generale inascoltati"

TRENTO. "Sono passati 10 anni e il corpo permanente di Trento presta ancora la sua opera alla sede di Rovereto, offrendo ai cittadini un servizio di pronta emergenza". A dirlo Andrea Munaretto (Cgil Fp), Antonio Cattani (Cisl Fp) e Andrea Mattei (Uil Fpl). "Questa è la realtà, il servizio che sarebbe dovuto durare solo il tempo strettamente necessario, di fatto si è prolungato oltre i termini previsti, questa situazione ha riversato sui pompieri una serie di problemi legati alla mancanza di organizzazione e di programmazione del soccorso".  

Il riferimento va alla legge 9 del 2011, la norma aveva affidato al corpo permanente di Trento, in sostituzione dei pompieri a livello comunale, il Servizio antincendio a Rovereto, almeno "fino a quando il corpo dei volontari di Rovereto ha raggiunto la consistenza di non meno di centoquaranta effettivi, i servizi antincendi e il soccorso pubblico urgente nel comune di Rovereto sono svolti dal presidio di Rovereto del corpo permanente provinciale e dal corpo dei vigili del fuoco volontari di Rovereto; il soccorso è assicurato secondo modalità definite d’intesa tra il predetto comune e la Provincia".

La stessa legge prevedeva la presenza contemporanea della componente dei vigili del fuoco permanenti e dei volontari, dal lunedì al sabato con orario 8–20, e per i volontari, le notti e la domenica. Le disposizioni prevedono inoltre la copresenza delle due componenti per un periodo massimo di 1 o 2 anni in quanto entro questi termini temporali, il corpo di Rovereto avrebbero dovuto crescere in numero sufficiente per sostenere un servizio di soccorso ventiquattro ore su ventiquattro.

La delibera della Pat numero 2.311 riporta che il servizio provvisorio antincendi nella città della Quercia di cui alla deliberazione della Giunta provinciale numero 419 di data 5 marzo 2010 è "disposto provvisoriamente in attesa di verificare modalità alternative, con termine comunque non posteriore al 31 dicembre 2011” e deve, inoltre, considerare in chiave evolutiva e flessibile le effettive esigenze per la copertura del servizio sul territorio del Comune di Rovereto, secondo criteri di massima efficacia, sicurezza, efficienza ma anche di economicità, considerata inoltre la necessità di pervenire gradualmente all’autosufficienza del servizio antincendi volontario nel comune di Rovereto, favorendo la risorsa locale".

Le parti sociali hanno sollecitato incontri, si sono susseguite segnalazioni a presidenti della Provincia, assessori, dirigenti di Dipartimento e servizio per segnalare questa situazione. "Abbiamo anche chiesto un appuntamento al sindaco di Rovereto, tutti questi appelli sono rimasti in generale inascoltati. Intanto - dicono Munaretto, Cattani e Mattei - sono passati 10 anni da allora e il corpo permanente di Trento presta ancora la sua opera a Rovereto. Questo causa una serie di problemi legati alla mancanza di organizzazione e programmazione del soccorso".

Tante le iniziative portate avanti in questi anni tra la condivisione degli automezzi, delle attrezzature e degli spazi di lavoro. "Il risultato ottenuto è che i luoghi che erano stati predisposti per la squadra di Trento (previsti nella convenzione sottoscritta fra Comune di Rovereto e Provincia di Trento), all’interno della sede di Rovereto, sono progressivamente diminuiti".

Ora i mezzi sono parcheggiati nel piazzale antistante la caserma in quanto la rimessa è riservata ai soli veicoli in dotazione ai volontari. All'interno della sede è riservata anche una stanza adibita come magazzino di materiali vari. "I Dispositivi di protezione individuale antincendio - proseguono Munaretto, Cattani e Mattei - sono collocati nell’atrio dei bagni, posti al piano terra, in spazi bui e maleodoranti. Tutto questo è acuito dal fatto che la caserma di Rovereto fatiscente, parte della stessa è considerata pericolante e quindi segregata agli accessi del personale per ragioni di sicurezza".

E’ per questo che le rappresentanze sindacali dei vigili del fuoco di Trento vogliono rendere pubbliche le istanze presentate ai responsabili tecnici e politici di competenza.

"Ora - continuano Munaretto, Cattani e Mattei - non vorremmo apparire come quelli che si lamentano per niente: chiediamo solo un minimo di rispetto per il lavoro e per l’impegno che viene portato avanti nei soccorsi anche in assenza di sostegno e competenza da parte dell’Amministrazione pubblica tutta. E’ un dato di fatto, il pensiero che permane nella mente dei responsabili amministrativi e politici: considerano ancora la nostra presenza a Rovereto, come provvisoria. Questa visione leggera e discostata dalla realtà non prevede un impegno nella programmazione e costruzione dell’organizzazione e la valutazione e soluzione dei problemi".

Le richieste di oggi sono quelle di 10 anni fa: una modificata alla legge provinciale 9/2011 arrivando in tempi brevi alla decisione politica di rimuovere l’attuale presidio permanente lasciando in mano la sicurezza della città di Rovereto ai soli volontari, in analogia a quanto succede nel restante trentino oppure si arrivi a un riconoscimento ufficiale dell’attuale distaccamento così da poter programmare al meglio l’attività.

"Auspichiamo inoltre che non si ritorni, come paventato mesi fa, alla situazione ante 2011 dove il presidio era gestito con dipendenti comunali, questo sistema funziona per realtà più piccole come per esempio Arco, ma per la città della Quercia si è già dimostrato inefficace. Si deve arrivare in tempi brevi alla stesura di un nuovo protocollo organizzativo che possa fornirci un'adeguata sistemazione garantendo idonei spazi per il rimessaggio dei mezzi di emergenza e attrezzature varie e una decorosa sistemazione dei locali messi a disposizione del nostro personale", conclude Munaretto, Cattani e Mattei.