Trentuno escursionisti sono stati evacuati la notte scorsa dal rifugio d'Argentière, a quota 2771 metri sul versante francese del Monte Bianco, dopo diversi malori causati dalle esalazioni di monossido. L'operazione è stata condotta dal Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne di Chamonix a cui, intorno a mezzanotte, è arrivato l'allarme tra gli ospiti del rifugio che si trova a quota 2771 metri sulla destra orografica del ghiacciaio d'Argentière, nel territorio di Chamonix.
Quando i soccorritori sono arrivati al rifugio hanno rilevato all'interno un'alta concentrazione di monossido di carbonio e per questo è stata decisa l'evacuazione dell'intera struttura. I 31 sciatori e alpinisti ospiti per la notte sono stati portati a valle con l'aiuto degli elicotteri: sette hanno avuto bisogno di cure in ospedale, altri 17 sono stati soccorsi nella postazione medica avanzata gestita dai pompieri dello Sdis 74 con il coordinamento dei medici degli Hopitaux du Mont Blanc, a Chamonix.
Tutti gli alpinisti, una volta portati a valle in elicottero, sono stati sottoposti a esami medici per verificare il livello di intossicazione da monossido. I sette ricoverati sono stati trasportati al centro ospedaliero di Sallanches: nessuno di loro era in gravi condizioni. Tra i ricoverati c'è anche la moglie del gestore del rifugio, Fred: "Ciao a tutti - ha poi scritto l'uomo sui social - grazie mille per i messaggi che riceviamo. Domani mattina torno al rifugio. Bea oggi esce dall'ospedale, noi e i nostri figli abbiamo la testa dura". Le operazioni si sono concluse intorno alle 4 del mattino.