Pfas, un progetto di legge in Parlamento: «Accelerare su barriere e bonifiche» - CorrieredelVeneto.it

2022-05-06 17:39:58 By : Ms. SISBRO SZ

È arrivato a Roma il caso Pfas , considerato dal Cnr «il più grande inquinamento acqueo d’Europa ». La Commissione ambiente al Senato sta esaminando il fenomeno che da almeno dieci anni interessa le falde delle province di Vicenza, Verona e Padova. Ma se i progetti per la nuova rete idrica e gli impianti di depurazione sono in stato avanzato e saranno completati entro l’anno (con qualche tratto rinviato ai primi mesi del 2023), gli elementi nocivi non sono ancora spariti.

Ferrazzi: «A Trissino le particelle assorbite dal terreno»

Il senatore veneziano del Pd Andrea Ferrazzi è relatore di un disegno di legge per prevenire e contenere i danni da inquinamento di sostanze poli e perfluoroalchiliche , come quelle utilizzate dalla Miteni , industria chimica di Trissino (Vicenza) ritenuta la principale responsabile dei danni all’ambiente e alla popolazione residente in quella fascia di territorio veneto. E ora Ferrazzi chiede di accelerare i tempi di risanamento perché, benché lo stabilimento sia chiuso dal 2018 , un monitoraggio Arpav del 2021 ha evidenziato chea valle del sito ancora si rilevano sostanze tossiche nell’acqua : «Ci stiamo impegnando perché non avvenga più - sottolinea il senatore - costruendo il presupposto di reato di inquinamento e imponendo provvedimenti di bonifica ai responsabili ». Bisogna immaginare una bustina di tè immersa in acqua: se la prima volta l’infuso è intenso e pieno, anche dopo cinque o dieci immersioni continua a rilasciare la sostanza, colorando il liquido in modo più morbido ma costante. Ecco a Trissino, succede questo: le microparticelle sono ancora lì. Sversate attraverso fogne e scarichi, assorbite dal terreno , sono un rischio per la salute umana e possono provocare patologie anche gravi.

«I Pfas sono sostanze tossiche particolari per qualità, persistenti, idrosolubili e liposolubili, di grande mobilità ambientale, bioaccumulabili – spiega il senatore -. Questa sostanza è diffusissima, in modo trasversale, in molti settori di produzione, pensiamo alle tute dei vigili del fuoco o alle padelle antiaderenti, a detergenti o vernici . In questo momento manca una normativa nazionale e con questo disegno di legge andiamo a colmare una lacuna: è radicale, restrittivo e tendente al limite zero della presenza di inquinanti nelle falde . Istituisce una cabina di regia e un osservatorio permanente che consentiranno di verificare come procedono i controlli, pensando al presente ma soprattutto al futuro».

Le fasi dell’intervento

La delegazione veneta, oltre al limite zero, chiede di imporre alle aziende standard preventivi per evitare altri inquinamenti simili e l’immediata bonifica del sito di Trissino. «Serve un cronoprogramma serrato - rileva Michela Piccoli , coordinatrice delle Mamme No Pfas – per tutelare la salute dell’uomo, dell’ambiente, dell’agricoltura e delle falde». L’urgenza di bonificare ha però tempi lunghi. Il primo step è in corso. «Si tratta di impacchettare, svuotare e vendere lo stabilimento - rileva Ferrazzi -. L’acquirente indiano (ha comprato macchinati e brevetti, ndr ) è intenzionato a fare in fretta ma, anche a causa della pandemia, il processo è in ritardo , è solo al 30%. Accelerando, può essere completato entro la fine del 2022». Secondo passaggio , la messa in sicurezza : «Le barriere idrauliche non sono sufficienti, ne serve una fisica, il palancolato che impedirà ai residui tossici di propagarsi . Potrebbe non arrivare prima del 2023. Il terzo passo è quindi la bonifica , a carico dei soggetti responsabili dell’inquinamento. Bisogna accorciare i tempi perché non siano i cittadini a rimetterci, due volte». Oltre ai tempi tecnici, però, ci sono anche quelli della legge.Il processo in Corte d’assise a Vicenza, iniziato la scorsa estate (per avvelenamento delle acque, disastro doloso, inquinamento ambientale) vede sul banco degli imputati 15 manager , tutti legati alla Miteni. La Provincia di Vicenza si è costituita parte civile nel processo: la richiesta risarcitoria è di un milione e mezzo di euro.

Cambiare la rete di approvvigionamento dell’acqua

L’esteso inquinamento (180 kmq) ha imposto ai gestori della rete idrica una massiccia campagna di investimento infrastrutturale per oltre 90 milioni di euro . «Ci siamo attivati fin da subito, quando è emerso il problema, ed entro l’anno arriveremo al completamento delle opere, frutto di una programmazione strategica che ci permette di abbandonare le fonti contaminate da Pfas e prelevare in altri siti - afferma la direttrice di Acque Venete Monica Manto -. L’acqua che esce dalla centrale di Almisano è tutta trattata da sistemi di filtrazione a carboni attivi e viene distribuita alla cittadinanza priva di contaminazioni». Sono sette le grandi opere, fra le quali il nuovo pozzo di Recoaro (pronto per dicembre), collegamenti all’acquedotto regionale, una nuova condotta fra Lonigo e Belfiore nel Veronese, 22 km di condotte per l’area berica (autunno 2022), reti di collegamento fra Montecchio Maggiore, Brendola e Lonigo e fra Brendola e Vicenza (inizio 2023). Ed essendo i gestori parte civile al processo Miteni, hanno chiesto la rifusione dell’esborso sia degli interventi strutturali che dei sistemi di filtrazione.

I consiglieri d’opposizione: lavoro da fare

I consiglieri Pd Bigon e Zanoni hanno rilevato che dei s ettemila carotaggi promessi dalla Regione solo 87 sono stati effettuati : la giunta ha risposto che potranno essere completati solo dopo la dismissione dell’impianto. La consigliera regionale Guarda ha invece segnalato il ritardo per le tubazioni acquedottistiche anti-Pfas , rallentate anche dalla recente revoca del bando per il depuratore di Casale, a Vicenza, a causa della revisione dei prezzi per le materie prime. Ma la Regione precisa: «Gli interventi in via di conclusione garantiranno acqua priva di Pfas a tutti i territori colpiti dall’emergenza, indipendentemente dall’esecuzione dell’appalto. Il programma è più ampio e destinato a garantire flessibilità al modello acquedottistico veneto».

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