Nel gennaio dello scorso anno la Corte di Cassazione aveva disposto un nuovo processo d’Appello rispetto alla posizione di 16 imputati al processo sulla strage di Viareggio del 29 giugno 2009 che costò la vita a 32 persone dopo il deragliamento e l’esplosione di un treno che trasportava gpl.
Ebbene, ieri (30 giugno) i giudici della Corte d’Appello di Firenze hanno chiuso il capitolo giudiziario firmando 13 condanne e 3 assoluzioni. Tra i condannati c’è l’ex ad di Ferrovie dello Stato e Rfi Mauro Moretti che nel precedente processo di secondo grado aveva rimediato 7 anni di reclusione. Seguendo le indicazioni della Cassazione, l’Appello ha escluso l’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza nel lavoro e così ha ridimensionato la precedente condanna. Moretti ha rimediato 5 anni di reclusione anche per i reati di disastro ferroviario colposo, incendio e lesioni colpose. Prescritta, invece, l’accusa di omicidio colposo plurimo. Il pg aveva chiesto 6 anni e 9 mesi. «La sentenza è molto deludente. Una condanna a 5 anni per un processo senza prove è veramente un teorema e questo non può che dispiacerci. Tradisce un’interpretazione di questa storia che non è quella reale. Leggeremo le motivazioni», ha commentato il difensore di Mauro Moretti, l’avvocato Ambra Giovene.
Condannati anche i manager del gruppo Fs: 4 anni 2 mesi e 20 giorni per Michele Mario Elia, ex ad di Rfi, e Vincenzo Soprano, ex ad Trenitalia; 4 anni a Mario Castaldo, che era direttore divisione cargo di Trenitalia. Le altre condanne sono state inflitte a Mario Paolo Pizzadini, manager di Cima Riparazioni, a 2 anni, 10 mesi e 20 giorni; Daniele Gobbi Frattini, responsabile tecnico Cima riparazioni, a 2 anni, 10 mesi e 20 giorni; Mario Castaldo, ex direttore divisione di Cargo Chemical, a 4 anni.
Condanne anche per dirigenti e tecnici di aziende ferroviarie austriache e tedesche addette al controllo e alla manutenzione dei carri merci: Uwe Kriebel, operaio dell’officina di Junghental addetto ai controlli, 4 anni e 5 mesi; Helmut Broedel, funzionario dirigente dell’officina Junghental di Hannover, 4 anni, 5 mesi e 20 giorni; Andreas Schroeter, tecnico di Junghental, 4 anni e 8 mesi; Peter Linowski, Ad di Gatx Rail Germania, 6 anni; Rainer Kogelheide, Ad di Gatx Rail Austria, 6 anni; Roman Meyer, responsabile flotta carri di Gatx Austria, 5 anni, 6 mesi e 20 giorni; Johannes Mansbart, manager Gatx Rail Austria, 5 anni e 4 mesi. La Corte infine ha assolto Joachim Lehmann, supervisore e responsabile esami Jungenthal, Francesco Favo, certificatore per la sicurezza di Rfi, e Emilio Maestrini, responsabile dell’unità produttiva direzione ingegneria, sicurezza e qualità di sistema di Trenitalia.
venerdì, 1 Luglio 2022 - 08:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA