Una condanna a 3 mesi per lesioni colpose, con la condizionale e la non menzione, e un'assoluzione per non aver commesso il fatto chiudono il processo penale di primo grado per il dito parzialmente tagliato a una neonata all'ospedale di Alessandria.
E' stata riconosciuta la responsabilità dell'operatrice sociosanitaria che, materialmente, il 28 maggio 2016, rimuovendo la fasciatura che teneva fermo un catetere applicato per eseguire alcuni esami di controllo, amputò una falange dell'indice della mano destra della figlia di una coppia uruguaiana, nata due giorni prima in ospedale. L'amputazione sarebbe avvenuta per un "movimento repentino" della piccola. A tenere ferma la piccola era stata un'infermiera.
Trasferita al Regina Margherita di Torino, la neonata fu operata ma ci fu il rigetto; ricoverata in terapia intensiva, poi migliorò. Sono state evidenziate, però, dagli avvocati di parte civile, limitazioni operative nella crescita, dall'impugnare una matita o penna al suonare il violino o il pianoforte, oppure fare la sarta. Il pm aveva chiesto per entrambe le imputate la pena di un anno. E' stata stabilita una provvisionale di 21mila euro, che dovranno pagare l'operatrice sociosanitaria e l'azienda ospedaliera, come anticipo del risarcimento da stabilire in un separato giudizio civile.