Vasto: Turisti rischiano di affogare a Punta Aderci, Emanuele: "Così ho aiutato a salvare Marta"

2022-09-09 18:20:36 By : Ms. Dela Chen

VASTO. Sono trascorsi ormai alcuni giorni dall’evento in cui tre giovani turisti hanno rischiato di perdere la vita in mare (Leggi). Si trovavano ai piedi del suggestivo Trabocco di Punta Aderci dove sono stati travolti dal moto ondoso delle acque, richiedendo l’intervento di salvataggio della Guardia Costiera di Vasto e degli operatori della Compagnia del Mare Lifeguard.

Quel pomeriggio di agosto, però, non furono solo loro i protagonisti di questa operazione che ha avuto esito positivo. Infatti, in quella giornata a collaborare con i soccorsi vi sono stati alcuni civili, tra cui uno di origine sansalvese Emanuele S. che ha deciso di raccontare alla nostra testata la sua testimonianza ma senza voler far apparire le sue generalità in todo: “La natura ha sempre un duplice volto, può essere affascinante, ma anche malvagia. Per questo in circostanze come questa bisogna essere sempre responsabili e pronti ad intervenire, magari avendo coraggio e facendo presente, a chi non se ne rende conto, della gravità di una situazione simile”.

Erano due le ragazze che hanno deciso di farsi il bagno quel giorno. La prima si chiamava Alice ed è risuscita a farsi trascinare quasi a riva da un loro amico che aveva maturato esperienze agonistiche di nuoto.

Invece il ragazzo, con un passato da bagnino, si è gettato in acqua cercando di raggiungere, sempre più al largo, Marta, la turista che ha rischiato di più. 

“Mi ero recato in spiaggia per leggere un libro. Quando sono sceso, ho visto i mezzi della Guardia costiera e mi sono allarmato. Sul litorale c'era una ragazza appena tratta in salvo ed in lontananza si vedeva la testa di un ragazzo su di un primo pilone del trabocco ed una ragazza in piedi sullo scoglio, attaccata al pilone più esterno e sovrastata dalle onde”, ha risposto il sansalvese sul come avesse appreso la notizia. 

“Alcuni operatori di salvataggio aspettavano le autorizzazioni per intervenire, così ho iniziato a superare per via esterna - ha incominciato a raccontare Emanuele - i vari cancelletti che si trovano lungo la passerella ed all'ultimo ho trovato anche una scala poggiata a terra e l’ho afferrata, pensando mi potesse essere utile”.

Poi il trentatreenne, domiciliato a Vasto, ha così proseguito nella spiegazione del salvataggio della giovane turista: “Giunto sul Trabocco, visto che mi è sempre piaciuto ammirarlo, mi sono ricordato che nella parte frontale è presente un balconcino. Quindi una volta arrivato lì, ho iniziato a recuperare la cima più lunga che potevo trovare”. Gli altri soccorsi poi non hanno tardato di molto ad intervenire: “Sono stato raggiunto anche dai due ragazzi della Guardia Costiera. Mi hanno dato il salvagente ed insieme abbiamo provato a lanciare la corda a cappio, ma niente. Purtroppo, il moto ondoso ed il vento erano poderosi. Così ho pensato che l'unico modo fosse trovare una strada tra i piloni”.

“Senza pensarci mi sono calato fuori dal balconcino. In quel momento i ragazzi - ha precisato l’uomo - mi hanno passato anche il giubbotto arancione che ho indossato per essere più sicuro. Con la cima sono arrivato sul pilone della ragazza e grazie alla sua collaborazione e resistenza sono riuscito a metterla momentaneamente in sicurezza”.

Invece sul recupero del ragazzo, abbracciato con forza al primo pilone del Trabocco, ha evidenziato: “Avevo capito che era lì perché stava cercando di dare soccorso alla ragazza senza però riuscirci completamente, così come lui mi ha confermato. Per fortuna un operatore della Compagnia del Mare si è tuffato ed insieme alla moto d’acqua ha soccorso il ragazzo per mezzo di una cima, portandolo così fuori pericolo”. 

Ci ha informato poi che il salvataggio finale della ragazza si è svolto in questo modo: “Ho provato ad aumentare il tiro della corda e siccome lei non si lamentava, l’ho tirarla sempre più su. Per fortuna nell’ultimo passaggio è arrivato l’altro ragazzo con cui siamo riusciti a farla uscire definitivamente dalle acque e portarla sul trabocco con tutti noi. Marta era salva!“.

“Ovviamente erano rimasti tutti scioccati. Fisicamente però - ha dichiarato Emanuele a proposito delle loro condizioni di salute dopo l’accaduto - sono usciti illesi. Entrambe le ragazze sono dovute rimanere una giornata in ospedale per accertamenti”. 

Il sansalvese, che è rimasto in contatto con loro, ci ha riferito: “Ora, nonostante siano passati alcuni giorni, risultano ancora sotto choc, però pian piano stanno migliorando”. “Purtroppo da questo evento ho compreso che saper nuotare o avere esperienze sportive di qualsiasi tipo in momenti come questi può essere davvero utile”, ha voluto evidenziare Emanuele. 

 “Ci terrei davvero a ricordare che tutti devono prestare sempre attenzione ed essere pronti ad intervenire. Perché quanto è successo a questi ragazzi - ha concluso così l’intervista il soccorritore - potrebbe capitare alle persone a noi più care, che non abbiano abbastanza esperienza da farsi tentare dalla bellezza della natura”.

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