Lo scoppio fortissimo, le fiamme e il fumo nero che avvolge l’azienda. I dipendenti, nonostante attimi di terrore, che riescono a scappare e a mettersi in salvo in strada . Ancora vestiti nelle loro tute da lavoro, osservando con occhi increduli davanti a sé le fiamme che divorano l’edificio. C’erano tutti, circa una cinquantina, tranne uno: Graziano Dal Corso . L’operaio 57enne addetto al reparto smalti non risultava presente all’appello. Verrà ritrovato successivamente senza vita dai vigili del fuoco nell’azienda andata in parte distrutta dal rogo.
La tragedia nella tragedia si è verificata martedì a Poiano, in via Valpantena 59b, dove il dipendente del colorificio Casati ha perso la vita a seguito dell’incendio divampato all’interno dell’immobile per cause e dinamica che sono al momento in fase di accertamento. L’allarme è scattato intorno alle 16, quando il rogo è partito dal reparto smalti a solvente , materiale altamente infiammabile. Una doppia esplosione avrebbe allarmato i dipendenti, che sono stati fatti evacuare sulla strada parallela alla provinciale 6 che collega Poiano a Verona. A quel punto è partita la macchina dei soccorsi, con la centrale dei vigili del fuoco che, supportata dai colleghi di Mantova, Vicenza, Rovigo, Venezia e Treviso, ha mandato sul posto ben 40 persone con 3 autopompe, 5 autobotti, tra cui 3 chilolitriche, 2 carri schiuma, 2 autoscale e un autocarro Nbcr utilizzato dall’unita dei pompieri specializzata nell’operare con sostanze pericolose. Presente anche il Niat, il nucleo investigazioni antincendi, per un primo sopralluogo . Una volta in zona, i vigili del fuoco si sono messi all’opera per estinguere il rogo.
Un’operazione andata avanti per ore, con piccoli focolai rimasti attivi e, infine, spenti. Sono iniziate, quindi, le operazioni di smassamento e messa in sicurezza dell’immobile, che proseguiranno anche nella giornata odierna . All’esterno della Casati, contemporaneamente, sono giunti anche i carabinieri del nucleo investigativo scaligero, gli operatori dello Spisal dell’Usl 9 e il personale del Suem 118 per prestare eventuale soccorso ai dipendenti dell’azienda. Nel frattempo si è precipitata anche la polizia locale che ha chiuso l’imbocco di via Valpantena alla rotonda di Poiano , insieme all’ingresso per immettersi sulla provinciale 6, che resterà chiusa per oltre due ore. Intanto, i dipendenti della Casati sono stati accolti dalla vicina azienda Verdevalle, contattata dal comandante dei vigili Luigi Altamura, che insieme al sindaco Federico Sboarina ha provvisto, infine, a gestire il rientro a casa di alcuni degli operai . Il primo cittadino, nel mentre, ha firmato un’ordinanza che ha obbligato a mantenere le finestre chiuse entro un chilometro dal luogo dell’incidente, con i residente nelle zone limitrofe, anche se oltre un chilometro da Quinto, che sono stati invitati a rispettare tale indicazione, in via precauzionale e in attesa delle analisi dell’aria che svolgerà Arpav .
«Siamo affranti. Non ce lo saremmo mai aspettati - hanno spiegato, ancora provati da quanto accaduto, i titolari di Verdevalle -. Abbiamo sentito un boato fortissimo e visto tanto fumo e la Casati in fiamme . Abbiamo visto i dipendenti scappare sotto il tunnel e poi ci ha chiamato la polizia locale per chiederci se potevamo accoglierli; erano in strada. Abbiamo, inoltre, evacuato i nostri clienti, come ci hanno detto di fare i carabinieri , e chiuso l’azienda. Abbiamo, poi, acceso gli idranti, perché piovevano scintille». Sul perché dell’incendio che ha tenuto col fiato sospeso la zona tra Poiano e Quinto, saranno le indagini a fare luce. Dal canto suo, l’azienda del colore di proprietà per metà altoatesina e per l’altra tedesca non riusciva a darsi una spiegazione di quanto accaduto. «Il reparto smalti a solvente probabilmente non c’è più, mentre dovrebbero essere salvi la palazzina degli uffici e i laboratori - ha sottolineato Federico D’Isola, assistente della direzione -. Dobbiamo capire cosa è succes so. Dal 2016 il reparto è a norma antincendio Atex. Anche i silos sono in carbonato. C’è una squadra antincendio preposta per questo tipo di situazioni, ma all’atto pratico poi bisogna vedere cosa succede – ha proseguito -. Faremo sicuramente un’indagine interna per cercare di appurare i fatti . Siamo dotati di un sistema informatico per sapere cosa si sta producendo al momento e cosa sta accadendo». All’interno della Verdevalle, i dipendenti della Casati si sono stati rifocillati con del té e del caffé. Hanno parlato tra loro provando a ricostruire quegli attimi da incubo appena vissuti, ricordando il loro collega che non c’è più . «Non ci capacitiamo di quanto accaduto e non capiamo cosa possa essere successo - hanno detti alcuni -. Non riusciamo a comprendere come possa essere scoppiato un incendio. Da anni l’azienda punta sulla sicurezza e sulla preparazione antincendio».
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