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Un cargo Antonov An-12 di una compagnia aerea ucraina si è schiantato nella notte nel Nord della Grecia. Le autorità hanno raggiunto l’area, ma si teme per la tossicità delle merci trasportate, di cui non si conosce la natura. Due vigili del fuoco intervenuti per fermare le fiamme hanno accusato gravi problemi respiratori e dunque le autorità hanno invitato la popolazione in un raggio di due chilometri a rimanere a casa con le finestre chiuse.
Il velivolo si è schiantato vicino a Paleochori, ma a distanza dal centro abitato. I locali hanno subito capito che qualcosa non andava vedendo delle fiamme in cielo e sentendo lo strano rumore emesso dalle fiamme.
Secondo quanto riportato dai media locali, l’aereo sarebbe decollato da Nis, in Serbia, e sarebbe stato diretto ad Amman, in Giordania.
Aveva chiesto al vicino aeroporto di Kavala l’autorizzazione per un atterraggio di emergenza, non riuscendo però a raggiungere l’hub.
Il pilota avrebbe dichiarato di avere un guasto al motore, che ormai in avaria non gli avrebbe permesso il pieno controllo dell’aereo.
Fonte foto: ANSA Le fiamme sul luogo dell’incidente aereo in Grecia.
L’aereo avrebbe preso fuoco in volo, come testimoniato da molte persone del luogo, e successivamente ci sarebbero state numerose esplosioni.
Due pompieri intervenuti dopo l’incidente sono ora ricoverati in ospedale a causa dei fumi tossici. Non è chiaro cosa stesse trasportando il volo cargo.
L’esercito greco e la Commissione nazionale per l’energia atomica hanno stabilito, in via cautelativa, che si avvicineranno al relitto con un drone per fare le prime valutazioni.
Marios Apostolidis, dirigente dei vigili del fuoco, ha riferito che solo alcuni “uomini del servizio antincendio con attrezzature speciali e strumenti di misurazione si sono avvicinati al punto di impatto dell’aereo e hanno osservato da vicino la fusoliera e altre parti del velivolo sparse nei campi”.
Alla popolazione in un raggio di due chilometri dallo schianto è stato chiesto di indossare le mascherine all’aperto, di non uscire di casa e non accendere l’aria condizionata in attesa delle analisi di tossicità dell’aria.
A bordo dell’aereo c’erano otto persone, tutte di origine ucraina. Nessuno di loro è sopravvissuto.
Secondo quanto comunicato da Nebojsa Stefanovic, ministro della Difesa serbo, l’aereo era di proprietà della compagnia ucraina Meridian Ltd. A bordo ci sarebbero state 11,5 tonnellate di materiale militare serbo da consegnare al ministero della Difesa del Bangladesh.
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