Icona YouTube

2022-05-06 17:39:49 By : Ms. Zhu feng

Acclamato dalla stampa internazionale e applaudito in oltre 12 Festival, Sweetheart è planato sul Lovers Film Festival di Torino confermando quanto di buono scritto altrove. Esordio alla regia di Marley Morrison, qui anche sceneggiatrice, Sweetheart è un coming of age buffo e brillante, esilarante e commovente, con protagonista un’adolescente inquieta che vorrebbe catapultarsi in un altro Pianeta, se solo potesse.

AJ è una diciassettenne introversa, saccente, inopportuna e anticonvenzionale ma profondamente attenta all’ambiente e alla salvaguardia del Pianeta. Sua madre la obbliga a trascorrere le vacanze al mare con una famiglia che sembra non più tollerare. La sorella maggiore, incinta e felicemente fidanzata con il pompiere che ha spento un incendio causato da una sua piastra per capelli, la sorellina minore di 9 anni e sua mamma, con cui AJ parrebbe proprio non prendersi, dopo la turbolenta e mai motivata separazione con il padre. Anche per questo motivo la 17enne, lesbica dichiarata e ostinatamente intenzionata ad indossare solo abiti maschili, occhiali da sole e un orrido cappello, è determinata a non divertirsi. Tutto cambia quando conosce Isla, giovane del posto che odora di cloro e ama il sole, bagnina stagionale che le fa perdere letteralmente la testa…

Pochi personaggi ma buoni, quelli profondamente scritti da Marley Morrison, riuscita ad inquadrare i suoi protagonisti con specifici caratteri, all’interno di una pellicola che guarda con intelligenza alla tipica angoscia adolescenziale ampiamente immortalata in sala, eppure qui resuscitata con intelligenza e ironia.

Complessata e scorbutica, malinconica e depressa sognatrice, l’AJ interpretata da Nell Barlow riempie lo schermo con i suoi occhi azzurri puntualmente coperti da troppi capelli, cappelli e occhiali, mentre sua mamma, interpretata da Jo Hartley, prova a decifrare quella figlia così stramba, distante, perennemente incazzata con il mondo, ribelle cronica che parrebbe quasi divertirsi a rovinare le giornate altrui. Il rapporto tra l’adolescente, che vorrebbe abbandonare la scuola per andare in Indonesia a realizzare maglioni per gli elefanti, le sorelle e sua madre si evolve perfettamente nel corso di una breve vacanza estiva, in 100 minuti appena, con il padre completamente assente e il bel Steve, compagno della sorella maggiore Lucy, vero collante famigliare, portatore sano di sorrisi e gentilezze, unica figura maschile in un universo femminile a dir poco complicato da gestire.

La bellissima Isla, interpretata dalla 24enne Ella-Rae Smith, rimane da subito affascinata dinanzi a quella creatura atipica di AJ, a sua volta basita che una ragazza tanto bella possa essere a lei interessata. Eppure tra le due giovani scatta qualcosa di inclassificabile e forse inatteso, quel primo amore dalla 17enne a lungo agognato e fino a quel momento mai abbracciato. Marley Morrison non ha timore a seminare fratture e incomprensioni, tanto in famiglia quanto all’interno dell’ipotetica coppia, bilanciando lacrime e sorrisi, pennellando i lineamenti di una commedia lesbica finalmente non obbligatoriamente drammatica, con la voce fuori campo della protagonista a spezzare la narrazione, il più delle volte strappando risate.

Nominato a ben 5 British Independent Film Awards, con la folgorante Nell Barlow premiata per la travolgente performance d’attrice (battendo tra le altre cose Max Harwood di Everybody’s Talking About Jamie), Sweetheart racchiude il meglio del cinema inglese indipendente, con quel pizzico di humor a condire una storia di formazione che altrove sarebbe quasi certamente inciampata nella retorica e nel già visto. Rischi eventuali che la regista sfugge con efficienza, mancando il potenziale trionfo torinese per una questione regolamentare. 10 giorni fa Sweetheart è stato infatti presentato anche a Roma nel corso della XVI edizione di IMMAGINARIA – International Film Festival of Lesbians & Other Rebellious Women, manifestazione di cinema indipendente dedicata al cinema delle donne, con particolare attenzione al cinema lesbico. E a Torino, in concorso, possono partecipare solo film in anteprima nazionale.

Devi essere connesso per inviare un commento.

Continua a leggere su Gay.it